Bolognese, mi avvicino alla fotografia con lo scopo di documentare i miei viaggi, i momenti di svago e gli attimi più significativi vissuti in famiglia o con gli amici.
Poi mi rende conto che la fotografia, intesa solo come custodia di quei ricordi, non mi soddisfa più pienamente e che dalla pratica fotografica voglio ottenere qualcosa di più profondo.
Capisco che la fotografia mi può aiutare, attraverso le immagini, a trasmettere una idea ed una sensibilità sinora inespressa.
Preferisco operare in contesti urbani, nelle periferie degradate e fra archeologie industriali, e cogliere nei passanti - uomini e donne del nostro tempo - le contraddizioni, le solitudini, i contrasti, i gesti quotidiani ma anche gli aspetti di riscatto sociale, di solidarietà e, non ultime, le qualità dell'ingegno. E, soprattutto, non i applico molto con la teoria e mi muovo "di pancia".